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MANIFESTI E INIZIATIVE CONTRO LA DEVOLUTION DEL POLO
Aprile 2004

Sommario:

Dopo il primo “sì” della Camera sulla Dévolution, Les Amis escono con un manifesto (di cui si riporta l’immagine qui di seguito) che difende l’unità nazionale e con un comunicato-stampa dai toni provocatori ma che traccia un quadro di ciò che accadrà in Italia nel momento in cui la Devolution del Polo dovesse diventare legge dello stato.



DEVOLUTION: LES AMIS PRONTI A BOICOTTARE I PRODOTTI DELLA PADANIA


Mentre in Europa si lavora all’integrazione politica degli Stati dell’Unione, in Italia c’è chi vuole tornare alla conformazione geo-politica del Cinquecento quando la nostra Penisola era divisa in tanti stati regionali.
Siamo certi che la borghesia illuminata (la stessa che volle l’Unità Nazionale) ed i semplici cittadini residenti nell’Italia settentrionale (che da sempre hanno mostrato intelligenza e sensibilità civica) bocceranno sonoramente questa vergognosa riforma. Ma se malauguratamente la follia avesse il sopravvento e la devolution della Cdl dovesse passare a causa degli egoismi o, meglio, campanilismi regionali, che magari mirano a ridurre l’Italia meridionale a mero mercato di consumo su logiche coloniali, allora Les Amis de Robespierre (Associazione, si noti, non solo a vocazione nazionale –come dimostrano univocamente i manifesti con cui è stata tappezzata la città - ma, addirittura, cosmopolita) si attiverà per boicottare l’acquisto di tutti i prodotti provenienti dall’Italia settentrionale. Si badi, non è una stupida ripicca ma una necessità dettata dal “Si salvi chi può”. Acquistare infatti prodotti extraregionali significherà, se passasse la “devolution” del Polo, che i proventi della tassazione degli utili di una data industria non saranno più re-distribuiti su base nazionale ma solo (o in gran parte) all’interno della regione in cui quell’industria ha la propria sede legale. Ciò significherebbe che gli abruzzesi, per fare solo un esempio, con l’acquisto di prodotti “Granarolo” o “Parmalat” , sposterebbero i redditi personali dalla propria regione a quella dell’Emilia Romagna con l’effetto che le casse dalla Regione Abruzzo impoverirebbero progressivamente, mentre quelle romagnole ingrasserebbero. Da ciò conseguirebbe che l’Abruzzo avrà scuole ed ospedali da Terzo mondo, mentre le regioni nordiche avrebbero servizi efficienti anche grazie ai soldi degli abruzzesi. Una follia! Dato che, come diceva Totò, “Ca nisciune è fesse”, in uno scenario del genere si chiederà agli abruzzesi di acquistare solo merci regionali e laddove non fosse possibile (si veda il caso di automobili, capi di abbigliamento, petrolio, energia, titoli azionari) servirsi di Paesi esteri o dell’Unione Europea anche attraverso contratti commerciali diretti.
Concludiamo col dire che se nell’epoca della globalizzazione (in cui è possibile con un click sul mouse acquistare merci e titoli azionari da tutto il mondo stando comodamente seduti sulla poltrona di casa) passasse la devolution della Casa delle Libertà, sarebbe per gli italiani un vero e proprio suicidio socio-economico e l’Italia tornerebbe ad essere, come diceva il Metternich, una mera espressione geografica.

Vasto, 06 aprile 2004 Les Amis de Robespierre
Il Presidente
Maurizio Vicoli


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