Nuovo Molise
16/02/2000
Proposta dell’Associazione “Les Amis de Robespierre”.
Intitolare una strada a Giordano Bruno
Dopodomani ricorre il quarto centenario della morte di Giordano Bruno, il filosofo di Nola che, per primo, teorizzò l'infinità dell'universo e dei mondi. Ricorrenza che è motivo per lanciate delle proposte e per polemizzare con l'Amministrazione comunale vastese. "Les Amis de Robespierre" di Vasto, di cui è attivo animatore Maurizio Vicoli, in collaborazione con la rivista astronomica "Nuovo Orione" ha lanciato l'iniziativa di intitolare un asteroide a Giordano Bruno. Vicoli, nell'articolo pubblicato sulla rivista ha messo in evidenza la modernità di Bruno, che sarebbe stato il primo "a fornire una nuova concezione cosmologica seconda la quale non esiste nessun centro nell'universo e la Terra ed il sole costituiscono due dei molteplici mondi all'interno di un universo infinito". La teoria bruniana fu dichiarata eretica e costò la vita al filosofo campano messo al rogo a Roma a Campo de' Fiori quattrocento anni fa. L'invito di Vicoli è stato già raccolto da Luciano Tesi, del Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese, il quale ha messo a disposizione l'asteroide 13250 da lui scoperto il 13 agosto 1997 a San Marcello Pistoiese per intitolarlo appunto a Giordano Bruno. L'animatore de "Les Amis de Robespierre" dopo aver ricordato queste iniziative esprime il desiderio che il sindaco di Vasto, in qualità di responsabile. del settore cultura, promuova una commemorazione di Bruno attraverso un convegno o l'intitolazione di una strada. "Dopo il vergognoso silenzio che ha accompagnato la ricorrenza del bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi (giugno 1998) - dice Maurizio Vicoli - e le farneticazioni manifestate durante le celebrazioni delle insorgenze antigiacobine (1799), desidereremmo che questa amministrazione smettesse di usare i soldi pubblici solo per iniziative che sanno tanto di propaganda ideologica e così poco di cultura, per dar luogo ad un assessorato - conclude le sue osservazioni il responsabile degli Amici di Robespierre - che finalmente celebri i grandi uomini del pensiero laico e moderno cui la democrazia italiana ed europea si sono sempre ispirate. Il Regno di Napoli, infatti non esiste più dal 1860".
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