Il Centro
20/06/2002

L'assessore cerca locali per la sede provvisoria
La materna Incoronata andrà in un capannone

Quindici giorni. E' il termine fissato dall'amministrazione per trovare una soluzione ai problemi logistici della scuola dell'Incoronata. Questa la promessa fatta a una cinquantina di genitori che, non contenti delle rassicurazioni avute durante la seduta del consiglio comunale di lunedì scorso, hanno incontrato a palazzo di città il sindaco Pietrocola e l'assessore Pio Bucciarelli.
Ad allarmare le famiglie, nei giorni scorsi, la notizia di un possibile trasferimento in altra sede della materna.
A settembre, infatti, ci saranno ben due prime classi nuove, in tutto sei, troppe perché l'edificio possa continuare ad ospitare le elementari e la materna. Ai residenti nel popoloso quartiere alle porte della città la soluzione non era piaciuta perché avrebbe creato non pochi disagi ai bambini, costretti a spostarsi. Il vertice in municipio, però, pare li abbia tranquillizzati.
Sindaco e assessore hanno assicurato che la scuola materna non sarà né soppressa né trasferita in località Pagliarelli o a San Lorenzo, che nel piano programmatico per il 2003-2005 sarà inserito tra le priorità il raddoppio del plesso e che i relativi lavori cominceranno entro l'anno prossimo. L'assessore Bucciarelli ha parlato di alcune trattative in corso con alcuni privati, per affittare dei locali idonei a ospitare la scuola materna, uno nei pressi di una ditta di trasporti e l'altro vicino a una palestra, ambedue poco distanti dall'attuale sede della scuola. Viste le obiezioni sollevate dai genitori circa la possibilità di non ottenere le necessarie autorizzazioni per l'adeguamento dei locali individuati, l'amministrazione valuterà la loro proposta, in via provvisoria, di ampliare l'attuale struttura razionalizzando gli spazi interni.
«Se non fosse possibile dal punto di vista tecnico», ha dichiarato Maurizio Vicoli, presidente dell'associazione culturale Les Amis de Robespierre" che, su invito dei genitori, si sta interessando del problema, «abbiamo comunque ottenuto la garanzia che la scuola resterà nel quartiere».

Simona Andreassi