La proposta dei governo rivoluzionario era stata avanzata da
Saint Just d'accordo con Robespierre il quale con questo discorso
cercò di chiarire la distinzione tra governo costituzionale e governo
rivoluzionario. " Lo scopo del governo costituzionale - egli disse
tra l'altro - è di conservare la repubblica; quello del governo
rivoluzionario è di fondarla. La rivoluzione è la guerra della libertà
contro i suoi nemici; la costituzione è il regime della libertà
ormai vittoriosa e pacifica ".
I successi addormentano le anime deboli, ma stimolano le anime
forti. Lasciamo che l'Europa e la storie magnifichino i miracoli
di Tolone ' e preparino nuovi trionfi alla libertà. I difensori
della repubblica adottano la massima di Cesare; ritengono di non
aver fatto niente finché resta qualcosa da fare. Ci restano ancora
abbastanza pericoli per assorbire tutto il nostro zelo. Vincere
degli Inglesi e dei traditori è una cosa abbastanza facile per il.valore
dei nostri soldati repubblicani. C'è davanti a noi un'impresa non
meno importante e più difficile: quella di sventare con costante
energia gli intrighi incessanti di tutti i nemici della nostra libertà
e di far trionfare i principi sui quali deve fondarsi la prosperità
pubblica. Sono questi i primi doveri che avete imposto al vostro
comitato di salute pubblica. Noi svilupperemo i principi e la necessità
dei governo rivoluzionario; quindi mostreremo la vera causa che
tende a paralizzarlo fin dalla nascita. La teoria dei governo rivoluzionaria
è nuova come la rivoluzione che l'ha prodotta. Non bisogna cercarla
nei libri degli scrittori politici che non hanno previsto questa
rivoluzione, né nelle leggi dei tiranni, i quali si accontentano
di abusare dei loro potere e si curano poco di ricercarne la legittimità.
Perciò questa espressione è argomento di terrore e di calunnia per
l'aristocrazia, è scandalo per i tiranni, è un enigma per molta
gente. Bisogna spiegarla a tutti per legare almeno i buoni cittadini
ai principi dell'interesse pubblico. La funzione del governo è dirigere
le forze morali e fisiche della nazione verso lo scopo della sua
istituzione Lo scopo del governo costituzionale è di conservare
la repubblica; quello dei governo rivoluzionario è di fondarla.
' La rivoluzione è la guerra della libertà contro i suoi nemici;
la costituzione è il regime della libertà ormai vittoriosa e pacifica.
li governo rivoluzionario ha bisogno di un'attività straordinaria
proprio per il fatto che è in guerra. Esso è soggetto a regole meno
uniformi e meno rigorose perché le circostanze in cui si trova sono
mobili e tempestose e soprattutto perché è costretto ad impiegare
continuamente mezzi nuovi e rapidi per affrontate pericoli nuovi
ed urgenti. Il governo costituzionale si occupa principalmente della
libertà civile, il governo rivoluzionario principalmente della libertà
pubblica. Sotto il Regine costituzionale è pressoché sufficiente
proteggere gli individui contro gli abusi del potere pubblico; sotto
il regime rivoluzionario il potere pubblico stesso è obbligato a
difendersi contro tutte le fazioni che l'attaccano. li governo rivoluzionario
deve dare ai buoni cittadini tutta la protezione nazionale, deve
dare ai nemici del popolo soltanto la morte. Queste nozioni bastano
a spiegare l'origine e la natura delle leggi che chiamiamo rivoluzionarie.
Coloro che le dicono arbitrarie o tiranniche sono sofisti stupidi
e perversi che cercano di confondere i contrari; essi vogliono sottomettere
allo stesso regime la pace e la guerra, la salute e la malattia,
o piuttosto vogliono soltanto la resurrezione della tirannia e la
morte della patria. Se invocano l'esecuzione letterale delle massime
costituzionali, è solo per violarle impunemente; sono vili assassini
che, allo scopo di sgozzare senza pericolo la repubblica nella sua
culla, si sforzano di legarle le inani con massime di ordine generale,
dalle quali poi sanno ben svincolarsi essi stessi. La nave costituzionale
non è stata costruita per rimanere sempre nel cantiere. Ma bisognava
vararla nel cuore della tempesta e sotto il soffio di venti contraria
Proprio questo volevano i tiranni e i loro schiavi che si erano
opposti alla sua costruzione; ma il popolo francese vi ha ordinato
di attendere il ritorno della calma; i suoi voti unanimi hanno coperto
di colpo i clamori dell'aristocrazia e del federalismo e vi hanno
comandato di liberarlo anzitutto dai suoi nemici. I templi degli
dei non sono fatti per servite da asilo al sacrileghi che vengono
a profanarli, né la costituzione è fatta per proteggere i complotti
dei tiranni che cercano di distruggerla. Se il governo rivoluzionario
deve essere più attivo nella sua marcia e più libero nei suoi movimenti
di quanto sia il governo ordinario, è forse per questo meno giusto
e legittimo? No; esso è fondato sulla più santa di tutte le leggi,
la salute dei popolo, sul più irrefrenabile di tutti i titoli, la
necessità. Anch'esso ha le sue regole tutte fondate sulla giustizia
e sull'ordine pubblico. Esso non ha niente di comune con l'anarchia
né coi disordine; al contrario il suo scopo è di reprimerli per
instaurare e per rafforzare il regno delle leggi. Esso non,ha niente
di comune con l'arbitrio. Non le passioni particolari devono dirigerlo,
ma l'interesse pubblico. Esso deve avvicinarsi ai principe ordinari
in tutti i casi nei quali questi possono essere applicati rigorosamente
senza compromettere la libertà pubblica. La misura della sua forza
dev' essere l'audacia e la perfidia dei cospiratori; più terrore
suscita ai malvagi, più deve essere favorevole ai buoni; più le
circostanze gli impongono certi atti di rigore, più deve astenersi
da misure che restringano inutilmente la libertà e che feriscano
gli interessi privati senza alcun vantaggio pubblico. Esso deve
navigare in mezzo a due scogli, la debolezza e la temerità, il moderatismo
e l'eccesso: il moderatismo che sta alla moderazione come l'impotenza
sta alla castità; l'eccesso che assomiglia all'energia come l'idropisia
alla salute.
(Da La rivoluzione giacobina, a cura di G. Cantoni, Milano,
1953)