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Le Costituzioni rivoluzionarie
Tratto da "M.Còlivi, Guida allo studio della Rivoluzione francese, Marsala, La Medusa, 1995".

Costituzione Civile del Clero: approvata il 12 luglio del 1790 sara' sancita da Luigi XVI il 24 agosto. Con la Costituzione Civile del Clero l'Assemblea modella l'organizzazione ecclesiastica su quella civile. Cosi' i parroci vengono eletti dalle assemblee politiche dei distretti mentre i vescovi ed i metropoliti da quelle dei dipartimenti. Con questo provvedimento il clero secolare viene assimilato al ruolo di funzionario statale tenuto, a partire dal 27 novembre dello stesso anno, a giurare fedelta' alla Costituzione Rivoluzionaria. Quando il 10 marzo 1791 Pio VI condannera' la Costituzione Civile del Clero, il clero stesso si dividera' in preti "giurati", fedeli alla Costituzione Rivoluzionaria, e preti "refrattari" cioe' ostili.

Costituzione del 1791: Approvata il 3 settembre, basata sulla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo del 1789, e' di orientamento liberale. Con essa, infatti, si instaura una Monarchia Costituzionale nella quale il potere del re e' fortemente limitato dal parlamento. Cosi' al monarca e' riservato il diritto di veto mentre il potere legislativo risiede nel Parlamento che e' il detentore della Sovranita'.
Nonostante un articolo della nuova Costituzione reciti: "I Francesi nascono e restano uguali nei diritti" in realta' i diritti politici sono riservati ad una cerchia molto ristretta di cittadini. Infatti solo i cittadini cosiddetti "attivi" possono eleggere o essere eletti deputati al parlamento o componenti della Guardia Nazionale. Quelli "passivi" invece, cioe' tutti quei cittadini che non sono in grado di pagare un tributo equivalente ad almeno tre giornate di lavoro, non godono di alcun diritto politico. Non solo. Gli stessi cittadini attivi, che rappresentano una base ampia di 4 milioni di francesi, eleggono non i deputati all'Assemblea ma coloro che li avrebbero eletti. Questi "elettori di deputati" sono soltanto 50.000 e sono quelli in grado di pagare un'imposta equivalente a dieci giornate di lavoro. Gli eleggibili, infine, non solo devono pagare un contributo quintuplo dei cittadini attivi ma devono possedere anche delle proprieta'.

Per chi volesse approfondire l'argomento può consultare il volume "G.Villani, Documenti e testimonianze vol. 1^, Milano, Principato, 1985, pagg. 934-939"


Costituzione del 1793 (o dell'Anno I): Votata il 24 giugno, cioe' appena 22 giorni dalla salita al potere dei giacobini, e' la Costituzione voluta da Maximilien Robespierre. Di carattere democratico, sara' il punto di riferimento di tutto il pensiero democratico e radicale dell'Ottocento.
Con la Costituzione del 1793 si sancisce il Diritto al lavoro e , quel che è piu' importante, si afferma il diritto all'assistenza e all'istruzione (diritti di massa e gratuiti). Oltre al diritto di resistere all'oppressione (gia' garantito dalla Dichiarazione del 1789) si riconosce al popolo il diritto all'insurrezione.
Altro aspetto importantissimo e' che l'elezione dei rappresentanti del popolo avviene con suffragio universale.
Ogni legislatura dura un anno.
La Costituzione sara' approvata con un referendum popolare il 10 agosto ma non verra' mai applicata a causa della situazione di emergenza ed eccezionalita' rappresentata dalla doppia guerra (civile ed esterna).

Costituzione del 1795 (o dell'Anno III): E' la Costituzione del Direttorio. Varata il 22 agosto, ha una struttura tipicamente borghese e conservatrice. Ispirata alla Dichiarazione dei Diritti del 1789 prevede anche una Carta dei Doveri.
Con questa costituzione si pone fine all'ambiguita' del significato di uguaglianza, un'ambiguita' che per tutto l'anno II aveva regnato. Cosi' l'articolo 8 della nuova costituzione recita: E' sul mantenimento della proprieta' che riposa la coltivazione delle terre, tutte le produzioni, ogni mezzo di lavoro, e tutto l'ordine sociale." Un principio che fa strage delle richieste pseudo - collettivistiche degli Arrabbiati o di una redistribuzione delle ricchezze auspicata dai giacobini.
Il suffragio universale viene sostituito con quello censitario del tipo elaborato nella Costituzione del 1791 (vedi).
Il potere legislativo appartiene ad un parlamento formato di una Camera (Consiglio dei Cinquecento) ed un Senato (Consiglio degli Anziani) mentre quello esecutivo appartiene al Direttorio i cui cinque membri sono eletti per cinque anni.

Costituzione della Repubblica francese
del 5 fruttidoro, anno III (22 agosto 1795).

La costituzione dell'anno III fu espressione dei gruppi moderati della Convenzione. Di fronte alla richiesta dei venti giacobini di mettere in vigore la costituzione del 1793, la maggioranza elaborò un nuovo testo, che ritornava, per quanto possibile, ai principi dell'Ottantanove e alle disposizioni del 1791, ma senza quell'entusiasmo palingenetico che aveva animato la dichiarazione dei diritti dell'Ottantanove. L'esperienza delle dure lotte aveva lasciato una traccia indelebile 2 significativo che non si parli più soltanto di diritti, ma anche di doveri e che si ritorni a sistemi di votazione e di rappresentanza indiretti e censitari.

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI E DEI DOVERI DELL'UOMO E DEL CITTADINO.
Il popolo francese proclama, in presenza dell'Essere supremo, la dichiarazione seguente dei diritti e dei doveri dell'uomo e del cittadino.

DIRITTI.
Art. 1. I diritti dell'uomo in società sono la libertà, la eguaglianza, la sicurezza, la proprietà.
Art. 2. La libertà consiste nel poter fare ciò che non nuoce ai diritti degli altri.
Art. 3. L'eguaglianza consiste nel fatto che la Legge è eguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. La eguaglianza non ammette nessuna distinzione di nascita, nessuna ereditarietà di poteri.
Art. 4. La sicurezza risulta dal concorso di tutti per assicurare il diritto di ciascuno.
Art. 5 La proprietà è il diritto di godere e di disporre dei propri beni, delle proprie rendite, del frutto del proprio lavoro e della propria attività.
Art. 6. La Legge è la volontà generale, espressa dalla maggioranza dei cittadini, o dei loro rappresentanti.
Art. 7. Quanto non è vietato dalla Legge non può essere impedito. Nessuno può essere costretto a fare quello che essa non ordina.
Art. S. Nessuno può essere citato in giudizio, accusato, arrestato né detenuto, se non nei casi determinati dalla Legge, e secondo le forme che essa ha prescritto.
Art. 9. Coloro che procurano, spediscono, firmano, eseguiscono o fanno eseguire atti arbitraria sono colpevoli e devono essere puniti.
Art. 10. Ogni rigore che non sia necessario per assicurarsi della per- sona di un prevenuto deve essere severamente represso dalla Legge.

Art. 11. Nessuno può essere giudicato se non dopo essere stato ascoltato o legalmente citato.
Art. 12. La Legge deve decretare solo pene strettamente necessarie e proporzionate al delitto.
Art. 13. Ogni trattamento che aggrava la pena determinata dalla Legge è un delitto.
Art. 14. Nessuna Legge, né criminale, né civile, può avere effetto retroattivo.
Art. 15. Ogni uomo può impegnare il suo tempo e i suoi servizi; ma non può vendersi né essere venduto la sua persona non è una proprietà alienabile.
Art. 16. Ogni contributo è stabilito per l'utilità generale; esso deve essere ripartito fra i contribuenti, in ragione delle loro sostanze.
Art. 17. La sovranità risiede essenzialmente nell'universalità dei cittadini.
Art. 18. Nessun individuo, nessuna riunione parziale di cittadini può attribuirsi la sovranità.
Art. 19. Nessuno può, senza una delega legale, esercitare alcuna autorità, né ricoprire alcuna pubblica funzione.
Art. 20. Ogni cittadino ha un uguale diritto di concorrere, immediatamente o mediatamente, alla formazione della Legge, alla nomina dei rappresentanti del popolo e dei pubblici funzionari.
Art. 21. Le funzioni pubbliche non possono diventare la proprietà di quelli che le esercitano.
Art. 22. La garanzia sociale non può esistere se la divisione dei poteri non è stabilita, se i loro limiti non sono fissati, e se la responsabilità dei pubblici funzionari non è garantita.

DOVERI.
Art. l. La dichiarazione dei diritti contiene gli obblighi dei legislatori; la conservazione della società richiede che quelli che la compongono conoscano e compiano ugualmente i loro doveri.
Art. 2. Tutti i doveri dell'uomo e del cittadino derivano da questi due principi, dalla natura impressi in tutti i cuori: " Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi. Fate costantemente agli altri il bene che voi vorreste ricevere ".
Art. 3. Gli obblighi di ognuno verso la società consistono nel difenderla, nel servirla, nel vivere sottoposti alla Legge, e nel rispettare quelli che ne sono gli organi.
Art. 4. Nessuno è buon cittadino, se non è buon figliuolo, buon padre, buon fratello, buon amico, buon marito.

Art. 5. Nessuno è uomo perbene se non è francamente e religiosa- mente osservatore delle leggi.
Art. 6. Colui che viola apertamente le leggi si dichiara in istato di guerra con la società.
Art. 7. Colui che, senza infrangere apertamente le leggi, le elude con astuzia o destrezza, ferisce gli interessi di tutti: egli si rende indegno della loro benevolenza e della loro stima.
Art. 8. P, sul mantenimento delle proprietà che riposano la coltivazione delle terre, tutte le produzioni, ogni mezzo di lavoro, e tutto l'or- dine sociale.
Art. 9. Ogni cittadino deve i suoi servizi alla patria e al mantenimento della libertà, dell'uguaglianza e della proprietà, tutte le volte che la Legge lo chiama a difenderle.

COSTITUZIONE
Art. 1. La Repubblica francese è una e indivisibile.
Art. 2. L'universalitá dei cittadini francesi è il Sovrano.
Art. 17. Le Assemblee primarie si compongono dei cittadini domiciliati nel medesimo cantone

ASSEMBLEE ELETTORALI.
Art. 33. Ogni Assemblea primaria nomina un elettore in ragione di duecento cittadini, presenti o assenti, aventi diritto a votare nella detta Assemblea. Fino al numero, di trecento individui inclusi è nominato un solo elettore. Da trecentouno fino a cinquecento ne sono nominati due; tre da cinquecentouno fino a settecento; quattro da settecentouno fino a novecento.
Art. 34. 1 membri delle Assemblee elettorali sono nominati ogni anno e non possono essere rieletti se non trascorso un intervallo di due anni.
Art. 35. Nessuno potrà essere nominato elettore, se non ha venticinque anni compiuti, e se alle qualità necessarie per esercitare i diritti di cittadino francese non riunisce una delle seguenti condizioni, e cioè:
1) Nei comuni al di sopra di seimila abitanti, quella di essere proprietario o usufruttuario di un bene valutato ad una rendita pari al valore locale di duecento giornate di lavoro, o di essere locatario, sia di una abitazione valutata ad una rendita pari al valore di centocinquanta giornate di lavoro, sia di un bene rurale valutato a duecento giornate di lavoro;
2) Nel comuni al disotto di seimila abitanti, quella di essere proprietario o usufruttuario di un bene valutato ad una rendita pari al valore locale di centocinquanta giornate di lavoro; o di essere locatario, sia di un'abitazione valutata ad una rendita pari al valore di cento giornate di lavoro, sia di un bene rurale valutato a cento giornate di lavoro;
3) E nelle campagne, quella di essere proprietario. o usufruttuario di un bene valutato ad una rendita pari al valore locale di centocinquanta giornate di lavoro, o di essere fittavolo o mezzadro di beni valutati a duecentocinquanta giornate di lavoro;
4) Nei confronti di coloro che saranno contemporanea- mente proprietari o usufruttuari da una parte, e locatari, fittavolo o mezzadri dall'altra, le loro sostanze sotto questi diversi titoli saranno conglobate fino al tasso necessario per stabilire la loro eleggibilità.
Art. 44. Il Corpo legislativo è composto da un Consiglio degli Anziani e da un Consiglio dei Cinquecento.
Art. 132. li Potere esecutivo è delegato a un Direttorio di cinque membri, nominato dal Corpo legislativo, che in questo caso esercita in nome della Nazione le funzioni di Assemblea elettorale.
(Da A. Saitta, Costítuenti e costituzioni, cit.)

Tratto dal volume "G.Villani, Documenti e testimonianze vol. 1^, Milano, Principato, 1985, pagg. 958-961".


Costituzione del 1799 (o dell'Anno VIII): E' la costituzione che pone fine al decennio rivoluzionario e che consegna la Francia a Napoleone Bonaparte che diventera' Primo Console.
Questa Carta Costituzionale non modifica nulla degli assetti economico - sociali stabiliti con la Costituzione del 1795 mentre ne accentua maggiormente il carattere conservatore e autoritario. Infatti il potere legislativo non risiede piu' in un'unica Assemblea ma viene articolato in piu' organi: Consiglio di Sato, deputato a preparare le leggi; Tribunato, designato a discuterle ma senza possibilita' di votarle; Corpo Legislativo, incaricato di votarle. Inoltre i membri che compongono i tre organi legislativi non vengono eletti ma nominati dal potere esecutivo che designa anche i magistrati.


 

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