DICHIARAZIONE
DEI DIRITTI
DELL'UOMO E DEL CITTADINO
(26 Agosto 1789)
Fu approvata dall'Assemblea Nazionale il 26 agosto del 1789 e costituirà
anche il preambolo della Costituzione liberale del 1791), La Dichiarazione
è ancora oggi il fondamento giuridico di tutte le costituzioni
delle democrazie occidentali. Ricalcata sulla Costituzione degli
Stati Uniti d'America, la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e
del Cittadino, è la summa del pensiero illuminista da Montesquieu
a Voltaire, da Diderot a Rousseau.
I punti salienti della Dichiarazione sono la libertà di pensiero,
di parola e religiosa; l'importanza della Legge (scritta) e l'uguaglianza
di tutti i cittadini di fronte ad essa; il diritto alla proprietà
e alla sicurezza; la resistenza all'oppressione perpetrata dai governi
sul popolo; il dovere di ogni amministratore di rendere conto all'intera
società del proprio operato; la democrazia fiscale.
Ma riportiamo l'intera Dichiarazione così come appare sul
volume "G.Villani, Documenti e testimonianze vol. 1^,
Milano, Principato, 1985, pagg.934-936".
PREAMBOLO
I Rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale,
considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti
dell'uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della
corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne
dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell'uomo,
affinchè questa dichiarazione, costantemente presente a tutti
i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro
diritti e i loro doveri; affinchè maggior rispetto ritraggano
gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo dal
poter essere in ogni istanza paragonati con il fine di ogni istituzione
politica; affinchè i reclami dei cittadini, fondati da ora
innanzi su dei principii semplici ed incontestabili, abbiano sempre
per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità
di tutti. In conseguenza, l'Assemblea Nazionale riconosce e dichiara,
in presenza e sotto gli auspici dell'Essere Supremo, i seguenti
diritti dell'uomo e del cittadino:
Art. 1. Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti.
Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità
comune.
Art. 2. Il fine di ogni associazione politica è la conservazione
dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti
sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza
all'oppressione.
Art. 3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente
nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un'autorità
che non emani espressamente da essa.
Art. 4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò
che non nuoce ad altri: così l'esercizio dei diritti naturali
di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri
membri della società il godimento di questi stessi diritti.
Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Art. 5. La Legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive
alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla
Legge non può essere impedito, e nessuno può essere
costretto a fare ciò che essa non ordina.
Art. 6. La Legge è l'espressione della volontà generale.
Tutti i cittadini hanno il diritto di concorrere, personalmente
o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve
essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti
i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili
a tutte le dignità, posti ed impieghi pubblici secondo la
loro capacità, e senza altra distinzione che quella della
loro virtù e dei loro talenti.
Art. 7. Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto
se non nei casi determinati dalla Legge, e secondo le forme da essa
prescritte. Quelli che procurano, spediscono, eseguono o fanno eseguire
degli ordini arbitrari, devono essere puniti; ma ogni cittadino
citato o tratto in arresto, in virtù della Legge, deve obbedire
immediatamente; opponendo resistenza si rende colpevole.
Art. 8. La Legge deve stabilire solo pene strettamente necessarie
e nessuno può essere punito se non in virtù di una
legge stabilita e promulgata anteriormente al delitto, e legalmente
applicata.
Art. 9. Presumendosi innocente ogni uomo sino a quando non sia
stato dichiarato colpevole, se si ritiene indispensabile arrestarlo,
ogni rigore non necessario per assicurarsi della sua persona deve
essere severamente represso dalla Legge.
Art. 10. Nessuno deve essere molestato per le sue opinioni, anche
religiose, purchè la manifestazione di esse non turbi l'ordine
pubblico stabilito dalla Legge.
Art. 11. La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni
è uno dei diritti più preziosi dell'uomo; ogni cittadino
può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo
rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati
dalla Legge.
Art. 12. La garanzia dei diritti dell'uomo e del cittadino ha bisogno
di una forza pubblica; questa forza è dunque istituita per
il vantaggio di tutti e non per l'utilità particolare di
coloro ai quali essa è affidata.
Art. 13. Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese
d'amministrazione, è indispensabile un contributo comune:
esso deve essere ugualmente ripartito fra tutti i cittadini, in
ragione delle loro sostanze.
Art. 14. Tutti i cittadini hanno il diritto di constatare, da loro
stessi o mediante i loro rappresentanti, la necessità del
contributo pubblico, di approvarlo liberamente, di controllarne
l'impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione
e la durata.
Art. 15. La società ha il diritto di chieder conto a ogni
agente pubblico della sua amministrazione.
Art. 16. Ogni società in cui la garanzia dei diritti non
è assicurata, né la separazione dei poteri determinata,
non ha costituzione.
Art. 17. La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro,
nessuno può esserne privato, salvo quando la necessità
pubblica, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e
previa una giusta indennità.